Per chi non rinuncia al trekking in Sicilia, anche in pieno agosto, ho un’ottimo suggerimento; risalire il fiume Calcinara, incastonata nella valle della riserva di Pantalica, a Siracusa. La risalita del torrente Calcinara è un percorso di trekking fluviale unico in Europa, perché:
- vi troverete in fondo ad un canyon costellato di tombe neolitiche,
- entrerete e percorrerete un antico acquedotto greco,
- sarete immersi nella natura tra acque cristalline,
- allevia la calura estiva siciliana.
Trekking in Sicilia della risalita del Calcinara
Il torrente Calcinara, affluente del fiume Anapo e dalle acque ricche appunto di “calcite”, si trova in fondo ad una stretta valle della riserva di Pantalica. Il trekking completo della risalita del Calcinara non è troppo complesso ma non è adatto a tutti. Non è adatto a chi non sa nuotare, a chi soffre spazi chiusi o angusti, o chi soffre particolarmente l’acqua fredda (14-16 °C circa).
Sconsiglio la muta poiché il percorso di trekking è piuttosto lungo e all’ombra; sarebbe scomodo levarla ogni volta che si affronta una parte di percorso fuori dall’acqua. Il freddo sarebbe assicurato. Il percorso di trekking fluviale della risalita del Calcinara dura un’intera giornata, ma non tutto il percorso previsto si svolge dentro le acque del torrente. Naturalmente non è consentito avventurarsi in autonomia, poiché si rischierebbe di perdersi. Affidatevi quindi ad una delle associazioni della zona, che vi accompagneranno in questa avventura fluviale.
Cosa portare con se per il trekking fluviale del Calcinara in Sicilia
Durante il trekking fluviale occorre portare meno peso possibile. In linea di massima è consigliato portare almeno:
- costume da bagno (anche di ricambio è utile)
- scarpe da trekking o da ginnastica (da bagnare)
- sacca stagna (completamente impermeabile) in cui riporre i propri oggetti personali
- pranzo e acqua (sempre dentro la sacca impermeabile)
- cappello pratico per ripararsi dal sole e che si possa bagnare
- crema solare
- macchina fotografica (con custodia impermeabile)
L’esperienza della risalita del Calcinara
Il percorso di trekking fluviale della risalita del Calcinara non è solo una piacevolissima nuotata in un fiume dalle acque limpide. Percorrerete la storia, dall’era neolitica fino ai giorni nostri.
L’antico acquedotto Galermi in Sicilia
Durante il percorso vi troverete addirittura all’interno di un acquedotto greco (quando vi ricapita?), il canale Galermi. Questo acquedotto, ordinato dal tiranno greco Gelone e scavato a mano dagli schiavi cartaginesi nel 480 a.C. (sono visibili tutt’oggi i segni degli scalpelli), è lungo ben 25 chilometri. Per scavarlo si utilizzò probabilmente la tecnica del fuoco, che ammorbidiva la roccia, consentendo una migliore friabilità e lavorazione. Lungo il percorso l’acquedotto presenta anche dei “pozzi di ispezione” che servivano, oltre che alla manutenzione, ad individuare facilmente eventuali tappi grazie alla fuoriuscita dell’acqua. Pensate che ad oggi questo acquedotto è funzionante, come altri della stessa epoca che riforniscono la città di Siracusa.
La riserva di Pantalica, l’incredibile canyon della Sicilia
Tra un nuotata e piccole cascate facilmente sormontabili, se alzate lo sguardo vi accorgerete di essere avvolti da alte pareti di roccia calcarea. In alcune zone vi troverete ad ammirare questi costoni di roccia stranamente “bucherellati”. Il nome “Pantalica” in greco significava “luogo di pietre” ed la riserva è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Tutte quelle grotte scavate nella roccia che vedrete in lontananza fanno parte di una estesa necropoli rupestre che contiene oltre 5.000 tombe, risalenti al periodo tra il XIII e l’VII secolo a.C. Tutt’oggi non ci sono ipotesi certe su quale tecnica sia stata usata per scavarle, data l’altezza. Durante la dominazione bizantina il sistema della necropoli venne riconvertito, dove possibile, in villaggi rupestri. Alcune tombe diventarono delle abitazioni, altre piccole chiese. Per gli appassionati di bicicletta, è possibile affittarne una presso l’accesso alla riserva di contrada Palombazza. Una pedalata ammirando dall’alto la più grande necropoli d’Europa è un’esperienza molto gratificante.
La grotta dei pipistrelli di Pantalica durante il trekking
Lungo il percorso trekking della risalita del Calcinara si trova anche la famosa Grotta dei pipistrelli, la più grande cavità naturale di Pantalica. La grotta prende questo nome proprio dai suoi abitanti che affollano una seconda grande stanza più interna. Sono presenti altre grotte molto affascinanti e percorribili, ma solo in compagnia di speleologi esperti. Il percorso termina con una piacevole passeggiata tra le campagne siciliane.
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Molto interessante, soprattutto il tema del trekking fluviale. Non so se ci rendiamo conto di quanto c’è di prezioso in Italia. Ogni volta che leggo articoli come questo, anche io faccio mente locale.
E’ proprio vero Roberta. In ogni angolo d’Italia ci sono particolarità da scoprire.
amo molto fare trekking ma non avevo mai pensato che si potesse fare anche nei fiumi. In effetti è un modo diverso e molto bello per scoprire angoli di territorio, certo bisogna stare attenti alle piene…
Assolutamente, infatti va sempre contattata una struttura che si occupi dell’organizzazione
Questo trekking fa proprio al caso mio e mi ricorda vagamente un’esperienza che ho fatte in alcune cave in Malesia, dove una parte del percorso includeva buttarsi in questo fiume interno! Mi piace inoltre il mix cultura, paesaggio e camminata! Buono a sapersi! 🙂
Hai ragione, è davvero un percorso completo con molte sfaccettature.
La Sicilia la conosco davvero bene, ma il trekking fluviale non l’avevo mai considerato. Potrei però considerarlo quest’anno visto che stavo pianificando proprio una bella vacanza siciliana!
Mi raccomando non avventurarti da sola, ma sempre e solo con guida autorizzata e assicurazione!
Percorso davvero suggestivo, ma vedo dalle foto che forse non è accessibile con il SUP. Noi siamo sempre alla ricerca di specchi d’acqua e fiumi come questo in cui pagaiare tra storia e natura. Davvero una bellissima esperienza da fare!
No, ma credo che si siano dei tratti accessibili più a valle dell’ingresso per l’idrotrekking
Quand’ero giovane e residente ancora a Siracusa ero solito fare la risalita del fiume, dal ponte di Cassibile, fino ai laghetti di cavagrande, dove soggiornavo un paio di giorni per poi tornare alla civiltà ritemprato. Ero solito campeggiare anche in località “Giambra” , presso il fiume Manghisi e in località cava Putrisino verso testa dell’acqua. Quanti bei ricordi ed avventure.
Grazie Rosario per essere passato da qui. Anche io manco da tanto tempo in quei posti che porto sempre nel cuore e dove torno appena possibile.
Ci sarebbero mille motivi per farmi dire che questo trekking fluviale non fa per me. Ma l’hai raccontato così bene che mi è venuto voglia di farlo. Anche se soffro il freddo e gli spazi angusti. 🙂
Quale miglior complimento proprio da te che scrivi così bene? ❤️
Ho scoperto solo recentemente il trekking fluviale e sarei proprio curiosa di provarlo! Questo poi che coniuga insieme anche l’archeologia per me sarebbe il massimo!
credo che sia davvero uno dei posti più particolari della Sicilia del sud
Mi piace molto fare trekking, ma l’idea del trekking fluviale è stupenda! Il paesaggio è magnifico…mi perderei in mille fotografie! ?
Come esperienza te la consiglio, è davvero particolare!
You had me at “trekking fluviale”, e questo post è una delle cose più interessanti che abbia mai letto da parecchio tempo a questa parte. Brava! ?
Come non ringraziare con un inchino una delle mie blogger preferite?