Il Parco regionale dei Castelli Romani è un’area naturale protetta regionale, a sud di Roma nella zona dei Colli Albani. Comunemente questa viene chiamata “Castelli Romani” e comprende 16 comuni.
Qui i romani “di città” cercano durante il weekend il paesino di mattoncini e pietra e una passeggiata tra i boschi o bordo lago, lontani dagli ingorghi cittadini.
In origine, in queste zone del sud della provincia, vivevano proprio quelli che i romani definivano “BURINI“. In realtà ho ascoltato diverse versioni relative all’origine di questo appellativo.
La prima identifica la zona dei Castelli Romani come quella in cui veniva prodotto appunto il burro, che i “burini” o “burrini” portavano dalle campagne per venderlo nei mercati rionali cittadini. Un’altra versione, più affascinante, sembra invece far derivare questo modo di dire dal tempo dell’arrivo a Roma da parte dei Piemontesi.
E cosa c’entrano i piemontesi?
Nel 1861 Vittorio Emanuele II, incoronato Re d’Italia, si insedia a Roma accompagnato dai suoi uomini più fedeli, tutti piemontesi. Queste famiglie piemontesi, trasferitesi in Lazio, cercarono di mantenere quanto più possibile le loro tradizioni culinarie. Per fare questo era necessario procurarsi il burro, invece dell’olio di oliva che invece tanto abbondava nei mercati romani. Da qui sembra essere nato l’appellativo “burino” o “burrino” con cui i romani identificavano i piemontesi.
Quale sia la verità poco importa.
Se state programmando una piccola gita fuori porta di un giorno, vi propongo due itinerari in queste zone. Ho tralasciato per adesso la più nota Frascati, concentrandomi sui laghi Albano, in questo articolo, e di Nemi.
I laghi dei castelli romani sono due, il lago di Nemi ed il lago Albano. Anche al lago di Nemi è dedicato un itinerario di 1 giorno e potete leggerlo qui.
N.B.- Cliccando sul pulsante a forma di quadrato (allarga schermo) della mappa potrai aprirla tramite la tua app di Google Maps !
Sotterranei di Marino
Queste grotte e cunicoli furono scavate per ricavare materiale da costruzione in periodo medievale ed ebbero diversi usi nel corso del tempo.
Le visite guidate sono effettuate a cura dell’Associazione Archeoclub Colli Albani.
Belvedere del lago Albano
Una delle terrazze che affacciano sul lago Albano secondo me più suggestive, si trova subito sotto Marino (posizione). Il problema sarà resistere al richiamo dei camioncini che rivendono panini con la porchetta e varie prelibatezze del luogo.
Un’altra terrazza che richiede una brevissima passeggiata, è quella dell’ingresso della Villa Palazzola (posizione). Nelle giornate più terse lo spettacolo è assicurato poiché riuscirete a vedere sia il lago vulcanico Albano che il mare in lontananza. Meraviglioso.
Da questa zona parte inoltre un piacevole percorso sterrato che corre lungo tutto il perimetro del lago (segnatelo per la prossima gita domenicale magari).
“Salita in Discesa”
La definizione popolare di salita in discesa indica un’illusione ottica che avviene su alcune strade in pendenza. Spesso in questo tratto (per la posizione fate riferimento al punto D della mappa sopra) troverete auto in sosta con strani personaggi intenti a fare rotolare bottiglie, palline e chi più ne ha più ne metta.
Non sono matti, sono tutte persone che cercano di sperimentare l’inganno della discesa che in realtà è percepita come una salita. L’illusione è dovuta al fatto che tale tratto è preceduto da una leggera discesa compresa in una lunga salita, tale da confondere la nostra percezione.
ARICCIA e le norcinerie di Genzano di Roma
Se siete già in prossimità dell’orario di pranzo, il romano “tipo” suole rifocillarsi nelle più rinomate “fraschette“, ossia piccole osterie che servono prodotti tipici della cucina romana. La fraschetta in tempi antichi era un piccolo locale dove, quando era disponibile il vino novello, veniva segnalato appendendo una “frasca” fuori dalla porta.
Pur avendole provate quasi tutte, non amo queste osterie poiché trovo che la qualità del cibo offerto non renda giustizia alla cucina romana (*).
Una volta rifocillati potrete godervi l’opera che sancisce la maturità architettonica di Gian Lorenzo Bernini (si, proprio lui), apoteosi di geometria e rigore costruttivo, la chiesa di Santa Maria Assunta. Ai due lati della chiesa sono collocati due edifici: il Casino del Governatore e il Casino del Ministro, collegati alla chiesa dall’abbraccio ci una teatrale esedra.
Questo complesso architettonico è a mio parere assai sottovalutato (così come tutto il borgo ariccino), e la stessa via Appia che affetta letteralmente lo spazio di collegamento con Palazzo Chigi, non rende giustizia alla complessiva bellezza dell’opera.
Palazzo e Parco Chigi saranno la vostra meta del primo pomeriggio (vi consiglio di controllare gli orari di apertura e delle visite).
(*) Piccola digressione sul tema norcinerie ai Castelli Romani
Se siete in cerca di un tagliere di salumi e formaggi di buona qualità evitate le su citate fraschette, e dirigetevi spediti verso Genzano di Roma.
La tradizione dell’arte della norcineria o lavorazione delle carni suine dei Castelli Romani ha origini nei primi anni del novecento e viene importata qui appunto da un macellaio di Norcia. Se volete acquistare qualcosa da portare a casa una delle norcinerie più buone è a parer mio (e di molti locali) quella di Castelli, di fronte alla Chiesa della Ss. Trinità, verso la fine del corso principale. Se invece volete gustarvi un tagliere seduti, andate da Azzocchi (pochi posti a sedere)_ (foto: fonte Wikipedia Commons)
Castel Gandolfo
Una volta ultimata la vostra visita al Parco e Palazzo Chigi, dirigetevi verso Castel Gandolfo.
Sulla strada che passa per il centro di Albano Laziale potrete fare una piccola deviazione se avete ancora un pò di spazio in auto per qualcosa di buono. Nei pressi di Piazza Pia (vedi punto F della mappa sopra riportata) si trova lo spaccio delle famigerate Fattorie Papali, proprio quelle fattorie che producono ricotta, yogurt, formaggi, olio, uova , frutta e verdura per il Papa e per il Vaticano in generale.
Il borgo di Castel Gandolfo merita sicuramente una passeggiata sia per la vista del lago Albano che per le viuzze del centro storico. Qui è inoltre possibile visitare il Palazzo Apostolico con i suoi bellissimi giardini.
Se invece volete c’è ancora luce e volete godervi un pò di tranquillità potete prendere qualcosa di caldo o freddo (a seconda della stagione) nella sala interne o nella terrazza retrostante il Baruffa Cafè.
Una curiosità della piazza principale di Castel Gandolfo è una targa allocata, guardando la facciata del Palazzo Apostolico all’altezza della fontana, una targa in metallo. Questa targa in metallo celebra l’invenzione della “buca delle lettere”, installata proprio qui per la prima volta.
Lago Albano
Se il sole è ancora alto potete infine concedervi una passeggiata sul lungolago.
Un occhio attento potrà notare che sono presenti ancora le vecchie strutture relative agli impianti olimpici di canottaggio del 1960.
Cosa c’è di particolare? I piloni di ancoraggio delle strutture predisposte all’epoca, ancora visibili lungo il lago, si ergono di diversi metri sull’attuale livello-terra a testimonianza del problematico abbassamento del livello del lago che viaggia ad una media di circa 40 cm all’anno!!
Consigli: dove mangiare ai Castelli romani
In generale non è così facile come sembra, a mio avviso, trovare dei buoni posti in cui mangiare in zona. In alternativa, se come me non vi accontentate delle fraschette di Ariccia, ma state cercando qualcosa che punti più sulla qualità delle materie prime al giusto prezzo, vi consiglio i miei posti preferiti:
Ariccia
Premesso che evito di mangiare alle fraschette perchè per me servono piatti e prodotti di mediocre o scarsa qualità, questi sono i locali che invece vi consiglio di provare:
- Osteria DeGusto, pochi tavoli, riservato e ricercato il locale, ottimi vini laziali e cucina tipica davvero di ottimo livello (per me è il migliore di zona) – VOTO 9
- Osteria Aricciainbocca, sono due locali a poca distanza, di cui uno in stile moderno con ampio parcheggio, l’altro più tradizionale – VOTO 7
- Osteria La Selvotta, per godervi una ottima matriciana in una fraschetta semplice sotto gli alberi del bosco del Parco dei Castelli Roma, ma aperta solo in estate – VOTO 7
Genzano di Roma
- A Casa di Nino, un’osteria che è una garanzia per qualità, cortesia e ricercatezza. Cucina lucana, non romana. Menzione speciale all’antipasto, ai primi ed al galletto. Genzano di Roma – VOTO 9
- L’angoletto Vino e Cucina, cucina romana familiare, semplice e genuina, da gustare sotto un pergolato in centro storico. Genzano di Roma – VOTO 8
- Caseificio Tenuta Langella, per un panino al volo a base di una autentica e buonissima mozzarella campana. Genzano di Roma – VOTO 7
- Parlo.Bistròal7, ottimi panini gurmet – VOTO 7
Albano Laziale
- Da Charlie pizzeria, consiglio solo la pizzeria (stile napoletano) perchè purtroppo sia il ristorante di terra che quello di pesce mi hanno deluso. Spiccata attenzione alle materie prime (adoro le pizze special a variazione periodica) e location curata – VOTO 9
Non mi resta che augurarvi buona gita, e, se vi è piaciuto questo itinerario, condividetelo!
Vi ricordo che tutte le foto presenti su questo blog, ove non espressamente indicato, sono state scattate da me e pertanto, per poterle utilizzare dovrete avere una mia formale approvazione.
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Sono di parte, ok… ma adoro quelle zone perchè ci vivono i miei mille parenti!! E magari ne conosci qualcuno! Purtroppo non ci vado spesso ma ogni luogo visitato da quelle parti mi è piaciuto tantissimo!
Sono davvero dei luoghi magici, ma purtroppo secondo me soffrono un po’ del fatto che il Lazio sia molto Romacentrico.
Non ne sapevo mezza di tutto quello che hai raccontato, soprattutto l’origine di “burino”. E voglio informarmi per il tour archeologico guidato perché mi intriga!
Sono contenta ti sia piaciuto ?
Queste zone de Lazio non le conoscevo ma sembrano davvero belle da visitare e scoprire. La storia dei piemontesi e del burro poi… me li vedo! (parlo da piemontese, eh!)
Le differenze tra le cucine delle mie nonne, una siciliana e l’altra di Savona, erano proprio OLIO Vs BURRO ? (burro che la nonna siciliana identificava come “quella cosa rancida” ?)
Una zona che conosco pochissimo, ma che mi affascina! Poi non conoscevo nessuna delle teorie sull’origine della parola “burini”. Molto interessante anche questo aspetto, complimenti per il post!
Questa è una zona che ormai considero casa, ed è davvero interessante sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Merita davvero. Quando vuoi sei la benvenuta ?
Grazie Elisa, vedo che il significato di “burino” non era noto a molti, mi fa piacere essere riuscita ad incuriosirti.