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La coppetta può sicuramente far parte della mia lista della cose da mettere in valigia prima di un viaggio (per scaricarla cliccate qui).

In tutta Europa ormai di parla di Tampon Tax, e perfino la Germania si è mossa per dire la sua a riguardo.

La startup tedesca The Female Company ha infatti aggirato l’ostacolo mettendo in vendita The Tampon Book, un libro dedicato alle mestruazioni corredato di una confezione di 15 tamponi assorbenti.

Tanto è bastato per aggirare la questione dell’Iva legata agli assorbenti, che in Germani si aggira intorno al 19% mentre in Italia si parla di 22%, a fronte di tassazioni ben più basse riguardanti beni di lusso (come i tartufi o i rasoi da barba).

La coppetta in Italia…

In Italia si è parlato molto della decisione della Camera di posticipare la riduzione dell’Iva sugli assorbenti, attualmente tassati come beni di lusso, senza seguire quanto già fatto da alcuni paesi europei come ad esempio Irlanda, Regno Unito, Belgio, Olanda e Francia.

Mentre attendiamo questa riduzione possiamo però informarci in merito a metodi alternativi ai classici assorbenti, che, oltre ad essere più economici sono decisamente meno dannosi per l’ambiente.

Sto parlando della famosa coppetta mestruale, un po’ lo spauracchio delle donne nate intorno agli anni 80 ma la quotidianità per le nuove generazioni, spesso più propense ad accettare di buon grado pratiche ben consolidate oltre i confini italiani.

La coppetta ed il ciclo in viaggio

In questo articolo affronteremo la problematica principale che si pone come primo ostacolo all’utilizzo della coppetta: cambiarsi fuori dalla propria casa.

Chi meglio delle Travel Blogger della Community delle Travel Blogger Italiane, sempre in giro per viaggiare, poteva partecipare a questa chiacchierata?

Un grazie speciale pertanto va a:

felipabelieves.it

drinkfromlife.it

hopelesswanderer.eu

che hanno messo a disposizione la loro esperienza. Alle tre travel blogger sono state poste alcune domande relative all’utilizzo della coppetta in linea generale e durante un viaggio.

Da quanti anni usi la coppetta mestruale e cosa o chi ti ha spinto ad usarla?

Rachele:Ho iniziato ad usare la coppetta a 19 anni, quando vivevo in America grazie ad una pubblicità vista su Cosmopolitan.”
Sara:Utilizzo la coppetta mestruale da circa 7 anni. Ho deciso che voglio essere il cambiamento che vorrei vedere nel mondo. La coppetta fa parte ormai della mia filosofia di vita.”
Samanta:Utilizzo la coppetta da 6 anni e l’ho acquistata dopo aver letto opinioni diverse in merito alla coppetta in silicone.”

Dopo quanto tempo è diventata per te un’abitudine?

Sara:Ho attraversato una fase di transizione con gli assorbenti lavabili ma li ho trovati poco pratici in viaggio. La coppetta è diventata un’abitudine dopo due anni dall’acquisto. Anni fa se ne parlava poco ed ho avuto molte reticenze ad utilizzarla a causa della poca confidenza con il mio corpo ed una serie di tabù che poi, fortunatamente, ho superato. Per due anni è rimasta chiusa nel cassetto, dopo una prova di 5 minuti. Poi, quando mi sono decisa ad utilizzarla non l’ho più lasciata
Samanta:Sin dal primo utilizzo, complici un paio di tutorial su Youtube, utilizzarla è stato facilissimo e spesso è così comoda che mi dimentico di averla. Da allora, ne ho comprata una seconda da tenere in borsa.”

La coppetta in viaggio, pro e contro rispetto ai normali assorbenti. Come si gestisce in viaggio la coppetta mestruale in ostello, campeggio o treno? Quale è l’occorrente da portare con se?

Rachele:In viaggio la coppetta è stata davvero una benedizione. Certo, il non poter usare il bidè è un po’ scomodo, ma lo sarebbe anche con un assorbente o un tampone interno. Io porto con me semplicemente una bottiglietta d’acqua ed un piccolo asciugamano.”
Sara:Viaggio anche per lunghi periodi e la coppetta è la mia salvezza. L’ho utilizzata anche in India, un paese per niente facile per chi viaggia come me zaino in spalla, e non so come avrei fatto ad affrontare lunghi percorsi in bus, di notte, se non l’avessi indossata. Durante viaggi di molti mesi ho sempre portato con me un pentolino per sterilizzarla invece adesso ho ben 3 coppette! In questo modo posso averne sempre una di scorta, già sterilizzata, ed evitare il pentolino. Quando non sono in camera o magari non ho il bagno privato, porto con me nella borsa una bottiglietta e delle salviettine. Così facile!”
Samanta: “In viaggio svuotarla ogni 6-8 ore è più che sufficiente e quando mi trovo in treno, oppure in campeggio, oppure ancora in aereo, basta svuotarla e pulirla con acqua oppure un fazzoletto o ancora delle salviette intime. Ricordate che la proliferazione batterica è minore sul silicone rispetto all’ovatta degli assorbenti.”

Cosa è cambiato in viaggio in termini di igiene, comfort e libertà di vivere il ciclo?

Rachele:Sicuramente prima della coppetta ero sempre in ansia durante il viaggio, vivevo con la costante paura che l’assorbente si spostasse e che si sporcassero i pantaloni. Per non parlare del fastidio di avere la pelle perennemente irritata. Ora, se devo essere sincera, il più delle volte dimentico anche di averla.”
Sara:In termini di igiene, comfort e libertà in viaggio è cambiato tutto. La coppetta permette di essere sempre pulita, senza cattivi odori e di fare tutto quello che si desidera, dal bagno al mare al viaggio lungo senza mai cambiarsi. Dimentico di averla addosso e mi sento comoda.”
Samanta:Viaggiare durante il ciclo, da quando utilizzo la mia coppetta mestruale, è diventato ancora più semplice. Non ho paura di dimenticarmi di sfilare l’assorbente interno, posso svuotarla sotto la doccia o in un qualsiasi bagno pubblico e non rischio macchie spesso imbarazzanti.”

Credi che la coppetta aiuti l’ambiente e che andrebbe incentivata rispetto all’utilizzo di assorbenti e tamponi?

Rachele: “Ovviamente, oltre ad essere una scelta comoda ed economica, è anche ecologica visto che non si producono rifiuti e che basta farla bollire una volta al mese per disinfettarla.”
Sara: L’utilizzo della coppetta deve assolutamente essere incentivato. Assorbenti e tamponi sono intrisi di sostanze nocive, basti pensare anche solo al processo di sbiancamento che subiscono. Ogni donna, nella sua vita, consuma almeno 12.000 assorbenti. Ci chiediamo mai come vengono smaltiti?”
Samanta:Il vantaggio economico del non dovere acquistare assorbenti ogni mese si allinea all’evidente eco-sostenibilità di un prodotto che può durare parecchi anni se conservato a dovere. Non dovremo preoccuparci di buttare assorbenti sporchi nell’indifferenziato, né di riciclare scatole di cartone o confezioni in plastica. Visto il prezzo irrisorio, sarebbe bello vederla pubblicizzata al posto dell’ennesimo assorbente con le ali.”

Quante ne hai provate prima di trovare quella giusta e cosa ti ha fatto capire che lo era?

Rachele: “Devo dire che mi sono subito trovato bene con quella che ho comprato. Dopo il primo mese un po’ incerto tutto è andato sempre benissimo. Non capisco come possa essere ancora così poco conosciuta. Secondo me non c’è paragone su nessun livello, tra coppetta e assorbenti.”
Sara: Sono stata fortuna perché la prima coppetta che ho provato è stata con me quasi 7 anni. Mi sono trovata subito bene!”

Il fatto di aver timore di provarla credi sia legato ad un retaggio culturale legato alla disconnessione con il proprio corpo?

Rachele: “Il timore iniziale che ho provato era dovuto al fatto che avevo usato sempre e solo assorbenti nella mia vita, quindi l’idea di introdurre un oggetto estraneo nel mio corpo un po’ mi spaventava. Ad ogni modo credo che la poca diffusione della coppetta sia anche una questione culturale; noi italiani arriviamo sempre ultimi, quando si tratta di innovazioni di questo genere”
Sara: Sono sicura che il timore di provarla sia dovuta ad un retaggio culturale e religioso. Siamo cresciute con una serie di tabù ed è veramente difficile liberarsene perché prima dobbiamo diventarne consapevoli. Ho sentito amiche che, pur di non ammettere a loro stesse questo retaggio, hanno detto le cose più curiose riguardo la coppetta, per esempio che va contro la gravità o che il sangue deve fluire e non essere raccolto”
Samanta: Avendo vissuto anche all’estero ho notato che in Italia è stata subito relegata ai negozi etnici oppure alle profumerie ecologiche. In Germania, ad esempio, la trovi in qualsiasi negozio di fianco agli assorbenti. In Portogallo, invece, è sufficiente andare in farmacia oppure nei centri commerciali. La difficoltà nel reperirla in loco, insomma, è stato uno dei fattori che ha spinto molte amiche e conoscenti italiane a continuare a utilizzare gli assorbenti. A questo si aggiunge sicuramente quel retaggio culturale che ci impedisce di vivere la nostra fisicità come, invece, meriteremmo. Perché indossare qualcosa che ci fa sentire sporche quando potremmo semplicemente usare una coppetta in silicone e vivere il ciclo in totale libertà?”

Cosa vorresti dire alle donne che nutrono dei dubbi sulla coppetta per convincerle che non c’è nulla di cui aver timore?

Rachele: “Quello che voglio dire a tutte le donne che ancora sono restie ad utilizzarla è di fidarsi di chi, come me, ha provato a cambiare e ci è riuscita. All’inizio anche io ero scettica ma il pensiero di vivere oggi senza coppetta mestruale è totalmente assurdo!”
Sara: “Vorrei dire alle donne di fare quello che si sentono ma di valutare almeno i lavabili se non vogliono passare subito alla coppetta”.
Samanta:Secondo me tutte dovrebbero provare la coppetta per almeno 4 o 5 cicli, in modo da capire veramente se fa per loro. Si tratta di una scelta ecologica, economica e soprattutto più sicura in termini di infezioni. Si tratta della scelta consapevole di fare del bene a noi stesse e all’ambiente. Allo stesso modo, è una modalità più discreta ma sicuramente efficace di riappropriarci di quell’aspetto del nostro essere donne che, per anni, è stato definito sporco, imbarazzante o da nascondere”.

 

Non posso che ringraziare le viaggiatrici che hanno voluto condividere con il blog la loro esperienza in viaggio con la coppetta mestruale.

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Sono Arianna, e nel mio blog racconto “viaggi di scoperta“. Ti propongo percorsi di viaggio ed esperienze culturali attive, esclusive ed in grado di farti immergere in modo nuovo nella realtà dei territori che visiterai.
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Il viaggio e la coppetta, un connubio perfetto.
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Il viaggio e la coppetta, un connubio perfetto.
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Come gestire al meglio il ciclo mestruale nella vita quotidiana e sopratutto fuori casa o in vacanza. Chi meglio delle Travel Blogger Italiane può parlarci della coppetta mestruale in viaggio?
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13 thoughts on “Le dritte: il viaggio e la coppetta, un connubio perfetto.

  1. Ringrazio anch’io le tre testimonial, effettivamente siete davvero convincenti ? Io è da un po’ che la sto cercando, appena la trovo la prendo e sono sicura che poi non vorrò tornare indietro. Comunque l’idea che il sangue debba fluire invece di essere raccolto ce l’aveva anche mia madre. Viva il progresso!

  2. Ne sento tanto parlare e molte mie amiche la usano. Io ho risolto eliminando il problema alla radice. Anche e soprattutto perché avevo un ciclo lungo e dolorosissimo. Prendo la pillola progestinica e il ciclo non mi viene mai. Libertà e freschezza soprattutto in viaggio!!

  3. Io la uso da qualche anno ormai e devo dire che e’ molto comoda sia in viaggio che a casa. Ormai non potrei piu’ farne a meno e se penso all’impatto sull’ambiente e anche a quello economico direi che e’ davvero una bella idea!

  4. Molto interessante e utile questo articolo, con esperienze dirette di utilizzatrici della coppetta!
    Devo ammettere che ci ho pensato diverse volte, ma non ho mai fatto il passo verso l’acquisto, più che altro per paura della scarsa comodità o praticità specialmente fuori casa, oppure della questione igienica. Ma dalle vostre testimonianze sembra davvero semplice da usare, cambiare, e gestire in ogni senso. Oltretutto gli assorbenti tradizionali vedo che cominciano a essere mal tollerati da molte, con scelta di assorbenti in puro cotone in alternativa. Pensare poi alla sostenibilità della coppetta è un ulteriore motivo che dovrebbe spingere a sceglierla…

    Grazie mille di questo post utilissimo!
    Baci!

  5. Trovo che le tue domande siano state in grado di rispondere alle mie che da mesi dibatto sul comprarlo o meno. Le risposte delle tre ragazze poi sono sicuramente rassicuranti. Soprattutto quelle di Rachele che era scettica prima di comprarla e provarla. Anche io ho paura di introdurre qualcosa nel mio corpo e forse per quello ho sempre titubato. L’idea di fare una scelta più ecologica e meno dispendiosa sicuramente mi alletta. Tra l’altro ho googlato dove poterla compare qui in Uk e potrei tranquillamente prenderla in farmacia e almeno provarla.

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