Le saline rosa sono davvero uno spettacolo naturale affascinante, ma dove trovarle? In realtà le saline in Italia non sono poche, ma quelle probabilmente più spettacolari si trovano in Sicilia, vicino Marsala.
L’esperienza di trovarsi a passeggiare tra vasche gigantesche, rosa a perdita d’occhio e poi, giusto in fondo, il colore azzurro del mare, è qualcosa che sicuramente va inserita nel vostro itinerario di viaggio in Sicilia.
Quello che vi propongo è un percorso.
Un percorso che vi faccia dapprima conoscere ed apprezzare l’arte, la tradizione e la maestria che si nascondono dietro queste opere di ingegneria antica.
Il miglior modo è una visita guidata presso le saline o della riserva di Trapani e Paceco e le saline di Ettore e Infersa o dello Stagnone di Marsala.
Solo dopo, con il rispetto che si deve a luoghi che sono un simbolo della storia e dell’ingegno dell’uomo, vi svelerò dove trovare delle saline che vi lasceranno senza fiato.
Riserva naturale integrale Saline di Trapani e Paceco
La prime saline della zona ovest della Sicilia che sono andata a visitare sono state quelle di Trapani e Paceco.
Le saline di Trapani e Paceco fanno parte di una riserva istituita nel 1995 che tutt’ora opera l’antica arte dell’estrazione e produzione del sale.
La produzione del sale in tempi antichi costituiva una fonte di guadagno notevole. Proprio il sale aveva una vera e propria importanza a livello politico e strategico.
Il sale può essere di tipo marino, oppure salgemma (ossia estratto da cava).
Il porto di Trapani infatti in tempi passati era il più importante centro di smercio europeo del sale.
Come si produce il sale delle saline rosa?
Le vasche si distinguono per il loro grado di salinità (espressa in gradi “Boumé”) e sono di quattro tipi:
- fredde (in siciliano “fridde”): 3,5° boume, dove viene convogliata l’acqua di mare
- fresche (in siciliano “frische”)
- calde (in siciliano “caure”)
- vasche salanti (in siciliano “caseddre”): 28-30° boumè, dove avviene la cristallizzazione del sale
Il ciclo di estrazione del sale
- lo svuotamento dall’acqua in eccesso la saline, fino a far emergere i muri divisori di tutte le vasche
- lo svuotamento delle sole vasche calde. Nel giro di una settimana l’eccesso d’acqua evaporerà e asciugherà il suolo della vasca.
- il passaggio dell’acqua delle vasche salanti, con un’alta salinità, nelle vasche calde ormai asciutte.
- con la pulizia delle vasche salanti asciutte, e un riempimento parziale con acqua di mare. Quando anche quest’acqua raggiungerà il giusto grado salino, verrà usata per rabboccare di nuovo le vasche calde. Questo ciclo va avanti fino a giugno.
Raggiunto il livello e la concentrazione di acqua ottimale nelle varie vasche la salina viene messa “a giro“. L’acqua dal mare fluisce gradualmente dalle vasche fredde tramite un sistema di pompe e chiuse.
Avendo cura di mantenere sempre i corretti gradi di salinità nelle vasche, si inizia a raccogliere il sale ciclicamente.
Le saline rosa dello Stagnone di Marsala
Un insieme di isole di diverse dimensioni costituiscono il piccolo arcipelago delle Isole dello Stagnone, a Marsala.
E’ qui che dovrete dirigervi.
Lo “stagnone“ non è altro che la laguna formatasi grazie alla protezione di queste isole ed è oggi la riserva naturale orientata “Isole dello Stagnone di Marsala”.
Qui l’acqua del mare ha un ricambio meno frequente e non ci sono correnti marine, quindi è più calda e calma.
Si può godere della vista delle saline rosa più belle d’Italia prenotando la visita tramite l’apposito il sito internet.
E’ possibile organizzarsi per fare delle esperienze molto particolari, come entrare nelle vasche con gli appositi stivali e provare a “fare i salinai“, oppure immergersi nelle apposite vasche come in un centro benessere.
A noi è capitato di arrivare alle saline dal Lido di San Teodoro, con le sue amache ed i tavolini adagiati sull’acqua.
Armati di coraggio, in costume da bagno e con lo zainetto sulla testa, abbiamo guadato un breve tratto di mare dal fondale basso per arrivare all’isola di fronte.
Arrivati a destinazione abbiamo passeggiato lungo l’isola e costeggiare le saline rosa.
Questo luogo esige il massimo rispetto, soprattutto per i lavoratori che con tanta fatica lavorano per produrre il sale.
Siete in una riserva ed in un luogo privato, quindi è buona norma non urlare o fare confusione perché si disturberebbe la fauna del posto.
Questo posto è fatto per essere osservato, fotografato e goduto, fino all’ultimo raggio di sole.
Purtroppo ho visto parecchie persone, incuranti ed ignoranti del funzionamento delle chiuse mettere mani ovunque e persino entrare nelle vasche.
Per tale motivo non sono sicura che l’accesso non controllato sia ancora possibile.
E se non vuoi perderti le altre mete da visitare ad ovest della Sicilia, leggi l’itinerario dedicato…
Conosciamoci meglio…
Vuoi essere sempre aggiornato sulle mie mete, o semplicemente ti va di conoscermi meglio e scambiare quattro chiacchiere?
Seguimi su Instagram o sui social che trovi in alto alla pagina 🙂
Siamo già stati almeno tre volte in Sicilia ma la zona delle saline ancora manca all’appello. Il tuo articolo è molto ben fatto e mi ha permesso di conoscere ed apprezzare virtualmente quest’area. Non sapevo delle differenti scale di salinità e soprattutto non conoscevo il processo di estrazione, adesso sono sicura che al prossima giro in questa magnifica terra le visiteremo sicuramente
R.
Sono contenta di averti fornito sia un nuovo spunto per una meta, che quanta passione c’è nell’artigianato nel sale
Questa parte della Sicilia mi manca, devono essere un vero spettacolo queste saline, una tappa assolutamente che non dovrò farmi mancare
Meritano, sono davvero uno spettacolo
Ma che spettacolo!!! Non conoscevo queste saline rosa, sono davvero bellissime. Tra i posti da non perdere in Sicilia.
Assolutamente si!
Wow, che paesaggi magnifici! La Sicilia é davvero uno scrigno di tesori incredbili… E queste saline ne sono la dimostrazione! Non ne ero a conoscenza, infatti ho salvato il tuo articolo per i viaggi futuri 🙂
Mi fa piacere averti dato uno spunto di viaggio 🙂
Ho visto le saline di Marsala, ma non quelle dello Stagnone che mi sembrano davvero scenografiche! Dovrò tornare!
Si, infatti sono diverse ?
Effettivamente sono in luoghi diversi, e con scenari diversi. Ti tocca tornare!
Ciao mi sono imbattuta in questo articolo e vorrei chiederti un chiarimento ? volevo tanto vedere le saline dell’isola lunga e avevo letto nel sito dedicato che è possibile accedervi pagando un biglietto. Però da settembre (quando sarò io in Sicilia) non sono previste visite. Ma quindi è possibile arrivarci ugualmente?
Ciao Beatrice. Le saline di cui parlo nel blog hanno come accesso la spiaggia di San Teodoro. Sono delle saline private e si esige il massimo rispetto, cosa che spesso la gente non ha, tocca ed entra dappertutto e fa danni rovinando le colture di un intero anno. Potrebbe essere che quest’anno l’accesso sia limitato visto il periodo particolare. Puoi però prenotare la visita alle saline di Trapani e Paceco che hanno dei mulini spettacolari da fotografare all’imbrunire. Se ti servono altre info contattami via IG o mail infodrittoxdritto(at)gmail.com
Avevo visto questo posto ma non avevo idea di dove si trovasse. E’ stata una guida molto utile con una spiegazione interessantissima del processo. Spero proprio di aver la possibilità di ammirarle con i miei occhi ?
Merita, è uno spettacolo incredibile!
Ho letto vari articoli sulle stupende saline della Sicilia. Anche qui in Australia abbiamo vari laghi rosa, che purtroppo ancora non sono riuscita a visitare ma conto di andarci presto!
Sapevo che in Australia ci sono dei laghi rosa spettacolari. Quando andrai a visitarli posta qualche foto magari 🙂