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La Transilvania, è una regione della Romania, affascinante per le sue fortezze e cittadelle medievali, per la sua natura così misteriosa e per la leggenda di Dracula.

I giorni trascorsi in Transilvania ed in Valacchia (due delle regioni settentrionali della Romania) sono stati la vera sorpresa di questo itinerario di viaggio durato soli 4 giorni e terminato con una visita alla città di Bucarest, capitale della Romania.

Proprio per quanto riguarda la città di Bucarest, il consiglio è quello di dedicare non più di uno o due giorni.

Bucarest infatti, seppur affascinante per il suo aspetto “decadente”, deve ancora sviluppare ed imparare a gestire al meglio il flusso turistico che negli ultimi anni ha visto un notevole incremento.

Itinerario di 4 giorni in Romania

Giorno Destinazione Alloggio a:
0 Arrivo a Bucarest Bucarest
1 Castello di Peles Brasov
2 Brasov + Castello di Bran Bucarest
3 Bucarest Bucarest
4 Bucarest

Giorni: 4

Tipologia di viaggio: Cultura, architettura e tradizioni

Periodo: autunno (Novembre) – (Temperature circa 10-15 °C a Bucarest, circa 3-6 °C in Valacchia e Transilvania)


N.B.- Cliccando sul pulsante a forma di quadrato (allarga schermo) della mappa potrai aprirla tramite la tua app di Google Maps !

1° giorno – Arrivo a Bucarest, Romania

Partiti in tarda serata, siamo sbarcati all’aeroporto di Bucarest-Otopeni calcolando il fuso orario di 1 ora in più rispetto all’Italia. Per pernottare abbiamo scelto un hotel non in città ma vicino l’aeroporto, ad un ottimo prezzo (Rin Airport), dotato di propria navetta di collegamento con l’aeroporto utilissima in caso di arrivo in ora tarda. Questa scelta ci ha permesso di ritirare l’auto vicino l’aeroporto e partire già di buon mattino verso la Transilvania, senza incappare nel traffico cittadino, che vi assicuro a Bucarest è terribile (peggio del G.R.A!).

Naturalmente ci sono molti tour organizzati giornalieri, con partenza dalla città di Bucarest e autista/guida, per visitare i castelli della Transilvania, ma noi abbiamo preferito essere liberi di poter visitare ciò che volevamo con i nostri tempi, oltre che pernottare in loco.

Per i consigli su taxi, hotel, appartamenti e noleggio auto a Bucarest, leggete l’articolo dedicato.

2° giorno in Romania – Transilvania e Valacchia: Castello di Peleș

Ritirata la nostra auto di buon mattino siamo subito partiti alla volta del Castello di Peles, nella zona della cittadina di Sinaia.

La strada per arrivare in Transilvania è costellata di boschi e piccoli villaggi molto caratteristici; l’unico inconveniente è che la strada è una sola, ad una corsia e pertanto il tragitto sarà di circa un paio di ore.

Il parcheggio si trova poco fuori l’area dei Castelli di Peles e di Pelisor. Occorre percorrere un breve tragitto a piedi molto piacevole.

Castello_Peles_Romania

Una volta giunti al Castello di Peles abbiamo trovato poca gente in fila, da un lato perché a novembre non c’è un picco di visite al castello e dall’altro perché erano tutti impegnati a pranzare.

Le visite sono esclusivamente guidate, e le lingue disponibili sono solamente rumeno e inglese. I biglietti acquistabili (solo in contanti, no carte o bancomat o online) sono o per piano terra oppure per il tour completo comprensivo del primo piano, che consiglio caldamente di visitare.

Come avrete già letto in molti forum non è possibile fare fotografie, nemmeno con i cellulari. Le guide sono molto severe a riguardo. E’ possibile acquistare una autorizzazione ad effettuare fotografie all’interno del Castello di Peles (vi verrà richiesta dal personale durante il tour) ma non sarà possibile pubblicare foto online.

La visita durerà circa un’ora e vi porterà a visitare stanze dal gusto italiano, che si susseguono a saloni regali e austeri al tempo stesso.

Vi accoglierà un grande salone rinascimentale (Rinascimento tedesco) decorato con legno scuro di noce e bassorilievi in alabastro, oltre ad una bellissima scala a chiocciola.

Qui spicca in modo prepotente il colore verde delle pareti e un magnifico soffitto vetrato realizzato nel 19° secolo.

Il soffitto poteva, e può tutt’oggi, essere aperto elettricamente.

Le stanze che si susseguiranno saranno un più bella dell’altra ma quella che sicuramente mi hanno colpito di più sono quella di ispirazione andalusa e quella di ispirazione turca, davvero meravigliose.

Castello_Peles_Romania_

Sono presenti delle caffetterie non proprio fornitissime, forse a causa del periodo di bassa stagione, proprio all’interno del parco.

Vi consiglio di resistere e di pranzare in qualche osteria in paese, decisamente meno turistica.

Durante questa giornata, in cui il sole è calato presto, non abbiamo visitato ahimè il Castello di Pelisor, più piccolo del fratello Peles, ma sicuramente di eguale bellezza.

Ripresa l’auto ci siamo messi nuovamente in marcia con direzione Brasov. Il nostro hotel è stato il Casa Cranta, dignitoso, caratteristico e a due passi a piedi dal centro storico.

Cena rigorosamente prenotata al ristorante Sergiana, con ottima cucina tipica, ambiente ricercato ma tranquillo (è un locale sotterraneo con volte con mattoni a vista), e personale vestito con abiti tipici.

3° giorno in Romania – Brasov e il castello di Dracula

Brasov è una piccola cittadina medievale, davvero ben conservata e ben tenuta. Passeggiare per le strade di questo centro storico è davvero piacevole.

Brasov_street

Brasov_Square

Da non perdere la chiesa principale, detta anche Chiesa Nera, in stile gotico e di culto evangelico, la cui prima costruzione risale al 1383. Il suo nome originario era Chiesa di Santa Maria, ma, a seguito di un devastante incendio venne ridotta ad un rudere di macerie nere, da cui deriva il nome odierno.

Ma la chiesa che più mi ha affascinato è un piccolo gioiello nascosto, la Chiesa della Beata Vergine. Una chiesa di culto ortodosso, il cui accesso si trova nella piazza centrale. In realtà si tratta di un finto ingresso, tanto che sulla facciata in corrispondenza della navata destra sono addirittura presenti le vetrine di una gelateria.

Ai rumeni ortodossi non era infatti permesso di poter avere una chiesa nella piazza principale della città, e per questo motivo la stessa è stata nascosta da un piccolo cortile di accesso.

Chiesa della Beata Vergine_Brasov

Entrati dal portone principale si è accolti da una piccola corte esterna che porta all’ingresso vero e proprio della chiesetta, molto meno turistica, riccamente decorata e autentica.

Soddisfatti dalla nostra passeggiata ci dirigiamo verso l’auto con l’intenzione di raggiungere il Castello di Bran, ossia il famoso Dracula (che in realtà sarà una vera delusione, proprio come letto spesso in rete).

Un buon consiglio è quello di acquistare i biglietti e audioguida direttamente dal loro sito internet e saltare le file consistenti che troverete una volta arrivati all’ingresso del Castello di Dracula. L’audioguida dovrà essere ritirata a vostra cura all’interno del castello, subito dopo aver varcato il controllo elettronico del biglietto.

Bran_Castle_Romania

Subito prima dell’ingresso al parco ed al sentiero che vi condurrà al castello, troverete un mercatino pieno di cianfrusaglie per turisti, nulla di interessante su cui soffermarsi.

Al di là della storia un po’ macabra del fantomatico padrone di casa “Vlad l’impalatore”, il Castello di Dracula si presenta come una fortezza medievale davvero ben tenuta per quanto riguarda l’edificio, ma piuttosto “costruita” per quanto riguarda arredi ed ambientazioni.

Sinceramente la visita non vale la pena. Sarebbe sicuramente stato più interessante visitare il Castello di Pelisor o qualche altra zona o monumento meno conosciuti ma più distanti come i monasteri fortificati della Bucovina inseriti tra i Patrimoni Unesco, oppure la cittadina caratteristica di Sighișoara.

Ultimata la nostra deludente visita, ci siamo diretti verso l’aeroporto, dove abbiamo lasciato l’auto noleggiata e prenotato un taxi per raggiungere il centro di Bucarest.

4° giorno in Romania – Bucarest in 2 giorni

Tralasciamo l’esperienza piuttosto curiosa con i due appartamenti prenotati dall’Italia (terribili, molto meglio puntare sugli hotel) di cui vi parlo in questo articolo dedicato.

Bucarest ricorda molto, ma molto da lontano, le grandi città europee con le loro strade grandi e gli edifici monumentali (spesso fatiscenti).

Il centro storico è piacevole per una passeggiata mattutina o pomeridiana. La sera e la notte viene preso d’assalto da adolescenti e universitari dediti a passare serate all’insegna del rumore e dell’alcool.

So che scritta così non sembra essere una meta invitante, ma credo che per ogni ambiente ci sia un’età, e quello di Bucarest è davvero interessante dai 20-25 anni in giù.

Proprio a causa di questa moltitudine di giovani che assaltano il centro la sera, i locali passano musica a tutto volume anche fino alle 6 del mattino.

Bucarest_vita_nottura

Meglio preferire hotel in zone limitrofe se volete dormire sonni tranquilli.

Cosa vale la pena visitare a Bucarest, la mia classifica

  • 1° posto: il Museo del villaggio di Dimitrie Gusti; al quale merita di essere dedicata una intera giornata di relax, con panino per picnic al seguito. Si tratta infatti di un museo etnografico all’aperto situato in un bellissimo parco cittadino, davvero pulito e ben tenuto. In questo parco sono stati collocati vari esemplari autentici e a dimensioni reali, di edifici tradizionali dei villaggi rumeni provenienti da tutta la nazione. Attenzione: non è presente un deposito bagagli.

Museo del villaggio di Dimitrie Gusti_Bucarest

Mulino_Museo del villaggio di Dimitrie Gusti_Bucarest

  • 2° posto: il contatto con la gente del luogo durante il Giorno dei Morti nel cortile del piccolo monastero ortodosso di Stravopoleos (un vero gioiello architettonico). Il 2 novembre infatti una piccola comunità ortodossa si riunisce nel cortile del monastero.

Chiesa_Stavropoleos_Bucarest

Qui, per rituale, ogni persona divide il proprio piatto di “coliva” con i presenti, e nel nostro caso anche con noi turisti capitati per caso in visita.

La coliva è un dolce che risale al 300 d.C. ed introdotto a Costantinopoli.

Per prepararla si usa il grano, che simboleggia il corpo umano che risorge a nuova vita, e vari tipi di frutta secca. Una esperienza davvero emozionante. E’ stato bello sentirsi accolti e invitati a condividere la loro tradizione in un momento dell’anno così importante, quando ricordano i loro cari.

coliva_Bucarest

  • 3° posto: il cibo tradizionale ed i balli tipici. Abbiamo cenato sia nella famosa birreria Carù cu bere (in cui è consigliato caldamente prenotare via mail tramite il loro sito internet) sia al ristorante Vatra. Vince a mani basse il Vatra sia per la qualità del cibo tradizionale, sia per i balli tradizionali che si sono susseguiti durante la serata. Qui la cortesia e la disponibilità del personale sono di casa. La birreria Carù cu bere serve una buona birra ma c’è decisamente troppa confusione ed i balli presentati non sono nulla di eccezionale. La qualità del cibo non è eccelsa ma l’edificio e le sue decorazioni meritano comunque una visita.

CARU CU BERE_Bucarest

  • 4° posto: il palazzo Hanù lui Manuc, dal sapore tradizionale e più “balcanico”, oggi questo palazzo ospita sia un hotel che un ristorante al suo interno. Qui abbiamo assistito ad una simpatica manifestazione di tiro con l’arco in costumi (credo) medievali, davvero particolare.

Hanù_lui_Manuc_Bucarest

  • 5° posto: la Galleria Macca (Vilacrosse Passage), ossia una strada porticata a forma di forcella riccamente decorata con stucchi e vetrate. La strada porticata ospita oggi ristoranti e caffè ed è stata inserita tra i monumenti del patrimonio nazionale rumeno dal Ministero della cultura.

Vilacrosse Passage_Bucarest_

  • 6° posto: la visita guidata al Parlamento di Bucarest. Partiti dall’Italia sapevamo che sarebbe bastato telefonare il giorno precedente per fissare una visita guidata in lingua inglese. All’atto pratico questa operazione è stata alquanto complessa perché già la mattina non c’erano più posti. Magicamente poi, prenotando tramite il sito internet getyourguide.it siamo riusciti a trovare sia posto per la visita guidata che orario a noi comodo (misteri!). Visiterete ambienti davvero giganteschi (più grandi che belli), ed è un ottimo modo per avere una infarinata generale della storia politica recente della Romania.

Parlamento_Bucarest

  • 7° posto: le terme di Bucarest (Therme Bucuresti). Non è un settimo posto reale in questa classifica poiché non siamo arrivati a visitarle. Abbiamo preferito sfruttare il tempo per visitare luoghi più tradizionali. Leggendo in rete sembra valerne la pena se si ha a disposizione qualche giorno in più.

Questa è stata la nostra selezione per visitare Bucarest in 2 giorni, e la vostra?

 

Vi ricordo che tutte le foto presenti su questo blog, ove non espressamente indicato, sono state scattate da me e pertanto, per poterle utilizzare dovrete avere una mia formale approvazione.

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Sono Arianna, e nel mio blog racconto “viaggi di scoperta“. Ti propongo percorsi di viaggio ed esperienze culturali attive, esclusive ed in grado di farti immergere in modo nuovo nella realtà dei territori che visiterai.
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Transilvania e Bucarest, un itinerario breve in Romania
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Transilvania e Bucarest, un itinerario breve in Romania
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Visitare la Transilvania con le sue fortezze medievali, e la città di Bucarest, con poco tempo a disposizione e molta autonomia.
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18 thoughts on “Itinerario in Romania, le meraviglie della Transilvania e la città di Bucarest

  1. Non so ancora quale sarà la mia perché il nostro volo arriverà la sera del venerdì in aeroporto e da qui pensavamo di raggiungere Bucharest. Poi il sabato ci piacerebbe noleggiare una macchina per andare a vedere il castello di Dracula, per rientrare in città nel pomeriggio… Però se dici che non ne vale la pena ora sono indecisa ?
    Aspetto i prossimi articoli allora, perché sono molto curiosa di saperne di più sia sul noleggio auto che sulle strutture in cui avete dormito.

    1. Se proprio avete solo 1 giorno lascia perdere il Castello di Bran e dirigiti verso Peles. Bran è davvero deludente. Considera però che se parti molto presto la mattina puoi arrivare a vederli entrambi e rientrare a Bucarest.

  2. È da un un po’ che sto facendo un pensierino sulla Romania e principalmente ai suoi castelli visto che è una delle mie passioni. Questo articolo è capitato proprio a fagiolo .

  3. Sai che mi ispira un sacco la Romania? Ultimamente sto leggendo un sacco di itinerari interessanti, specie in Transilvania. Ci sto facendo un pensierino per la prossima primavera.

  4. Mi piacerebbe visitare queste zone ma non avendo carta di credito sono sempre lì a chiedere se è accessibile con i mezzi pubblici oltre ai classici tour 😉
    Sicuramente andrò a Bucharest, mi affascina molto!

  5. Ho letto di recente un libro di viaggio: una coppia dedica un capitolo a una città. C’era anche Bucarest e mi hanno fatto venire voglia di vederla perché l’hanno descritta come una “piccola Parigi”. Mi sono quindi letta d’un fiato anche il tuo articolo. Non ti ho sentita particolarmente entusiasta, anche se l’atmosfera giovanile mi ispira: sono assolutamente fuori target, ma mi sembra di capire che sia una città energica e viva

    1. Si Valeria, è una città che ha voglia di riscatto ma nel contempo a mio parere non sfrutta questa energia al meglio e non brilla per organizzazione; cosa che invece ho trovato nel nord.

  6. Io e mio marito amiamo le città delll’est Europa, ma finora non abbiamo ancora avuto modo di visitare Bucarest. Ho letto con attenzione i tuoi consigli e farò tesoro del suggerimento di pernottare un po’ fuori dal centro per il rumore e la baldoria dei giovani perchè faccio molta fatica ad addormentarmi se ci sono rumori o luci : ( . Spero di poterla visitare presto!

  7. Devo ammettere che ho valutato diverse volte Bucharest perché si trovano sempre voli con prezzi interessanti, ma alla fine non l’ho mai scelta perché non mi convinceva. E quello che scrivi me l’ha confermato! Mi incuriosisce invece la Transilvania!

  8. Questo era il viaggio che dovevo fare a febbraio. Era gia tutto pronto…hotel, volo, itinerario…poi niente, arrivato il lockdown e la quarantena obbligatoria per chi entrava in Romania dall Italia. Spero di rifarmi il prossimo anno.

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