La “cuddura cu l’ova” è un dolce tradizionale pasquale, preparato in Sicilia, ma ho scoperto anche in Grecia.
La particolarità di questa ricetta è proprio il suo protagonista: la decorazione con un uovo sodo al centro.
Quando ero bambina le guardavo con sospetto e non volevo mai assaggiarle, convinta che non fosse un dolce ma qualcosa di salato.
Oggi mi piace raccontarvi questa tradizione, perché si tratta non solo di un dolce tradizionale, ma soprattutto di un augurio e di un dono e che si prepara per le persone più care.
Le cuddure di Sicilia
In Sicilia le cuddure, o cullure, hanno diverse forme, anche a seconda della zona in cui vengono preparate. Possono quindi essere dei cestini, dei cuori decorati o ancora possono avere la forma di un agnello, di una campana o di un uccellino (chiamato nel catanese “aceddu cu’ l’ova”).
L’uovo quindi deve fare bella mostra di sé al centro della nostra cuddura.
La cuddura in Grecia
Origine della “kollyra“
In antichità, ci racconta Irene, la “kollyra” era un panetto rotondo.
Il diminutivo della “kollyra”, il kollyrion, significava pane o impasto rotondo oppure pallina. Ma in Grecia la “kouloura” è anche il salvagente usato dai bambini quando imparano a nuotare (sarantakos.com).
In generale quindi la parola ha a che fare con qualcosa di tondo, di circolare ed avvolgente.
Il dolce greco si chiama invece Lambrokouloùra o Lambropsomo, ed appunto un pane tradizionale cucinato nel periodo di Pasqua.
Anche qui la simbologia del pane circolare è correlata alla Resurrezione di Cristo, così come farina “riprende vita” e si trasforma in pane.
In tempi passati questo pane veniva preparato dalle donne il Sabato Santo, mentre il Giovedì Santo era dedicato alla preparazione di un particolare lievito profumato di basilico, usato per le benedizioni della chiesa.
Perchè l’uovo rosso è protagonista della cuddura greca.
“Una delle usanze intramontabili in Grecia nel periodo pasquale è quella di colorare le uova“ dice Irene.
Il Giovedì Santo infatti vengono tradizionalmente colorate di rosso, e negli ultimi anni la tradizione ha visto anche l’arrivo di uova dai colori più disparati.
Le uova sono simbolo di fertilità, e il rosso simboleggia invece il sangue di Cristo.
“Ma attenzione”, puntualizza Irene “il primo uovo colorato non deve essere mangiato; viene conservato accanto alle immagini sacre fino alla Pasqua successiva. Trascorso un anno sarà possibile sotterrare l’uovo nel terreno“.
Le altre uova invece possono essere mangiate, ma non prima di aver eseguito una famoso rito, quello di far “cozzare” le uova tra di loro.
Si tratta di un gioco in cui si deve far scontrare un uovo contro quello tenuto in mano dall’avversario.
Il vincitore sarà il proprietario con l’uovo rimasto integro.
Irene confessa che “E’ solo un gioco ma, anche adesso, se mi capita un uovo vincente non lo mangio subito. Lo tengo per le sfide successive!”
Se volete cimentarvi nella preparazione di questo antenato della cuddura andate a scoprire la ricetta di Irene del Lambrokouloùra.
Se invece volete preparare la ricetta tradizionale siciliana vi consiglio di visitare il blog di Ada Sicilianicreativiincucina.it con la sua ricetta dei Pupi cu l’ova pasquali (cuddure).
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Interessante articolo. Se non sbaglio, ho visto qualcosa di simile anche in Puglia. Cucinare uova il giorno di Pasqua è un’usanza molto comune ma la forma fantasiosa siciliana è molto originale.
proprio vero Paola. I dolci che hanno come decorazione le uova sode sono diffusi in tutto il sud Italia ed anche in Sardegna. Le uova sono simbolo di rinascita diffuso